L'ANALISI
LA RETE DELLA SPERANZA
22 Luglio 2020 - 07:29
CREMA (22 luglio 2020) - Consenso alla donazione degli organi. Nel Cremasco, 13 Comuni mancano all’appello, per adeguarsi alla mappatura dei potenziali donatori. L’espressione del consenso è un gesto volontario e semplice, la cui procedura è stata resa ancora più snella da Aido (Associazione italiana donatori di organi) dando la possibilità di confermare (o meno) la propria autorizzazione, al rinnovo della carta d’identità, presso il Comune di appartenenza. In particolare, da quando il documento di riconoscimento è diventato digitale: la totalità delle amministrazioni del Cremasco ha aderito alla Cie, ovvero l’emissione della carta d’identità elettronica. Ma, stando a un recente sondaggio dell’associazione, non tutti sul territorio hanno completato l’iter, chiedendo ufficialmente di collegarsi alla piattaforma Sit (Sistema Informativo trapianti). In altre parole, il database nazionale che raccoglie tutti i dati di chi ha manifestato il proprio consenso, in sede di rinnovo del documento d’identità. Piattaforma, alla quale accedono ospedali e centri medici, in caso del decesso improvviso o per cause accidentali di un paziente. Così, da valutare un’eventuale esportazione degli organi sani, per il trapianto nei pazienti in lista d’attesa.
Al momento, secondo la statistica, i Comuni cremaschi a non essere ancora inseriti nella rete risultano essere: Camisano, Capergnanica, Casale Cremasco, Casaletto Ceredano, Castel Gabbiano, Dovera, Montodine, Moscazzano, Quintano, Ripalta Arpina, Ripalta Guerina, Torlino Vimercati, Vailate.
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