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RIVOLTA D'ADDA

Cala il sipario sul centro diurno per disabili

"Progettato per venti posti – spiega suor Daniela Lazzaroni, direttore generale di Casa Famiglia e per l’occasione portavoce delle religiose -, il massimo di saturazione raggiunto è stato di dodici ed ultimamente gli ospiti erano otto"

Daniele Duchi

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09 Luglio 2020 - 08:04

Cala il sipario sul centro diurno per disabili

RIVOLTA D’ADDA (9 luglio 2020) - L’istituto “Casa Famiglia Padre Francesco Spinelli” delle suore Adoratrici del Santissimo Sacramento chiude il proprio CDD, il centro diurno per disabili “Sant’Alberto”. Molto alti, troppo, gli standard da rispettare cui si sono aggiunte le restrizioni dovute al Covid-19: economicamente la struttura non riesce più a sostenersi. L’annuncio della chiusura arriva dalle suore stesse, tramite comunicato-stampa. Aperto nel 2006 in accordo con il Comune di Rivolta d’Adda e con un esiguo finanziamento della Regione Lombardia, aldilà di quanto accaduto negli ultimi mesi il CDD “Sant’Alberto” non ha mai “Spiccato il volo”. “Progettato per venti posti – spiega suor Daniela Lazzaroni, direttore generale di Casa Famiglia e per l’occasione portavoce delle religiose -, il massimo di saturazione raggiunto è stato di dodici ed ultimamente gli ospiti erano otto. Lo standard molto alto, legato alla presenza del personale che assiste gli ospiti e che la Regione chiede per il suo funzionamento e, non da ultimo, le nuove restrizioni dovute al Covid-19, non permettono al centro di sostenersi economicamente. L’Istituto ha dato la disponibilità alle famiglie per accompagnarle nel delicato passaggio a un altro centro diurno. La scelta, faticosa e sofferta, apre nuovi spiragli di luce e di speranza".

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