L'ANALISI
28 Giugno 2020 - 08:18
PALAZZO PIGNANO (28 giugno 2020) - Un uomo, il 56enne Eugenio Zanoncelli, dalla doppia personalità? Potrebbe essere: fuori casa una persona «fantastica», dentro le mura domestiche, invece, la possibile trasformazione. Avvenuta da tempo e che va al di là del singolo episodio di violenza fisica: il pugno sferrato mercoledì sera, nel salotto della villetta di via Enrico De Nicola, alla testa della moglie Morena Designati, uccidendola. Ed ora, a poche ore dal funerale della donna, si rincorrono voci di possibili altre e precedenti violenze, di colleghe di Morena che, quando ancora era in grado di lavorare, l’avrebbero vista arrivare nell’azienda di cosmesi con alcuni ematomi. «Voci — ammette il parroco di Palazzo Pignano, don Benedetto Tommaseo - che anch’io ho raccolto. Ma voci».
Lo stesso sacerdote, tuttavia, racconta di un’altra forma di violenza: psicologica. Il parroco ha infatti raccolto lo sfogo di una parente stretta di Morena: «Ho conosciuto quella famiglia in occasione della prima comunione del ragazzino. Poi più nulla. Lo stesso ragazzino ha smesso di venire a catechismo e nemmeno ha ricevuto il sacramento della cresima. Ho chiamato la famiglia, ma senza successo».
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