L'ANALISI
26 Giugno 2020 - 06:55
CREMA (26 giugno 2020) - Il potenziale nuovo gestore che ritira l’offerta, un debito di 1,5 milioni di euro da saldare, una struttura alberghiera chiusa da oltre anno e mezzo che rischia di cadere in rovina, ma che ha comunque un valore oscillante tra gli 8 e i 10 milioni di euro. Almeno quattro volte quello che poteva valere prima della ristrutturazione. Messi assieme tutti questi elementi, il Cda della Fondazione Finalpia ha deciso che la strada migliore da percorrere è la vendita dell’intero complesso. A illustrare lo stato dell’arte e le strategie future è il presidente Pierpaolo Soffientini. «Prima dello scoppio della pandemia, un imprenditore del settore alberghiero aveva fatto una proposta di gestione che, vista la situazione attuale, ha poi ritirato». Senza introiti dall’affitto della struttura, urge trovare un’altra soluzione. In assenza di un gestore che riapra l’albergo, chiuso dall’autunno del 2018, servono soldi per pagare i debiti e l’unico modo di ottenerli è attraverso la vendita del complesso alberghiero, un tempo colonia marina dei cremaschi.
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