L'ANALISI
31 Maggio 2020 - 08:52
Sofia Ogliari con i genitori
TRESCORE CREMASCO (31 maggio 2020) - «Finalmente sono a casa. Nella mia casa, con la mia famiglia». Sono le prime parole al rientro, a Trescore Cremasco, della 26enne Sofia Ogliari, dopo l’Odissea del viaggio di ritorno verso l’Italia, dal Botswana. Sofia è atterrata alle 10,15 di ieri a Milano e ha poi raggiunto il Cremasco. Nella serata di venerdì l’arrivo invece a Fiumicino. Un viaggio atteso per un mese, dalla giovane volontaria, che era rimasta bloccata nel Paese africano dall’arrivo dell’ondata di contagi di Covid-19, che ha costretto il presidente del Botswana Mokgweetsi Masisi a dichiarare il lockdown e la chiusura delle frontiere e dello spazio aereo. Già, a causa della cancellazione dei voli da e per l’Italia, Sofia aveva dovuto rimandare il rientro previsto per la fine di aprile. L’estensione dell’epidemia anche al continente africano ha fatto il resto. E così, per Sofia, è iniziato il mese di attesa per il ritorno in patria, in un Paese, il Botswana, profondamente cambiato e messo a rischio dalla minaccia del Coronavirus. Prima del lockdown l’attività di Sofia, iniziata nel febbraio scorso, si divideva tra l’asilo con un centinaio di bambini «cui garantire l’istruzione e le cure per l’Aids» e il laboratorio di tessitura con le donne del villaggio — raccontava Sofia dal Botswana nelle prime settimane del blocco — ma con la chiusura forzata, tutto è cambiato. L’asilo ha dovuto cessare l’attività, «per la sicurezza dei bambini e nostra. Anche perché qui ospedali e strutture non sarebbero attrezzati a un’emergenza simile a quella che ha colpito l’Italia».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris