Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA

Piscina, «Non possiamo pagare»

La società Sport Management che gestisce l’impianto chiede al Comune una riduzione del canone annuale. Incassi in picchiata: rischio fallimento o un aggravio dei costi per i fruitori delle vasche di via Indipendenza

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

26 Maggio 2020 - 06:55

Piscina, «Non possiamo pagare»

CREMA (26 maggio 2020) - Il centro natatorio comunale di via Indipendenza è chiuso da tre mesi e per riaprirlo, il gestore Sport Management batte cassa al Comune. La società veronese, che gestisce 41 piscine in tutta Italia, ha mandato una decina di giorni fa una lettera a tutti gli enti proprietari degli impianti sportivi, compreso quello di Crema, per chiedere di rivedere le condizioni contrattuali e per avere un aiuto economico. Senza il quale, l’attuale gestore potrebbe recedere dal contratto, come già ha fatto nei giorni scorsi con le piscine di Bagnolo Mella, Rosignano Marittimo e Civitavecchia.

Da qui la decisione di confrontarsi con tutte le amministrazioni comunali proprietarie delle piscine, Crema compresa, e l’incontro dei giorni scorsi col sindaco Stefania Bonaldi. «Finora - prosegue Sport Management - abbiamo avuto risposte positive, ma anche dinieghi. Il problema del contendere riguarda l’affitto. Siamo tra le aziende più esposte, considerato il numero di impianti che gestiamo, e il pagamento dei canoni nella situazione attuale diventa un’autentica pietra al collo dell’imprenditore privato. Confidiamo pertanto almeno nella possibilità di dialogare, in modo costruttivo, con le controparti pubbliche perché è interesse di tutti, degli iscritti che vogliono riprendere la propria attività motoria preferita e delle società sportive ospiti che desiderano continuare ad usufruire degli spazi acqua a loro dedicati».

La conclusione pare una velata minaccia: «Se verrà confermata l’onerosità del canone (35 mila euro annui a partire dal 2021, ndr), persino nei mesi di chiusura e in questa imprevedibile situazione, inevitabilmente il carico finanziario si abbatterà non solo sull’azienda, con tutti i rischi di un fallimento annunciato, ma anche sull’utenza, con aumento delle tariffe, ammesso che basti, e dei costi di spazio acqua».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400