L'ANALISI
20 Maggio 2020 - 06:14
CASTELLEONE (20 maggio 2020) - «Salve, posso chiedere un servizio. E’ molto urgente, rispondi via mail». Oppure: «E’ imbarazzante per me chiederti questo, ma desidererei che mi potessi sbloccare con 500 euro, al momento del mio rientro dalla Costa d’Avorio ti rimborserò al più presto possibile». Entrambe le mail, ricevute da decine, o probabilmente centinaia, di utenti, portano la firma della parrocchia di Castelleone. Ma ad inviarle non è stato don Giambattista Piacentini, e nemmeno un suo collaboratore. Dietro all'inoltro massivo dei messaggi-esca, si nasconde un malvivente che ha hackerato la casella postale della parrocchia, per cercare di estorcere dati o informazioni personali dai contatti inseriti nella mailing list. Attività fraudolenta ribattezzata phishing, e utilizzata per intercettare password, codici bancomat o numeri di conto corrente.
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