L'ANALISI
20 Maggio 2020 - 06:22
QUINTANO (20 maggio 2020) - Quando riprenderà la scuola gli alunni della primaria di Pieranica-Quintano, plesso facente capo all’istituto comprensivo di Trescore, potranno pranzare consumando il pasto portato da casa nel salone-refettorio (la sala polifunzionale di Quintano) assieme ai loro compagni iscritti al servizio-mensa comunale.
Lo ha ribadito, lo scorso 7 maggio, il Consiglio di Stato, organo al quale quattro famiglie quintanesi iscritte al progetto di mensa alternativa «Pasto da casa» organizzato dall’associazione di volontariato «Il buon cibo» avevano presentato ricorso contro la sentenza con cui il Tar di Brescia aveva respinto le loro istanze, giudicando legittimo il diniego al pasto da casa espresso dal consiglio dell’istituto comprensivo di Trescore in due diverse delibere del maggio e del giugno 2019.
Il Consiglio di Stato, nelle persone del presidente Giancarlo Montedoro, del consigliere-estensore Francesco De Luca e dei consiglieri Luigi Massimiliano Tarantino, Alessandro Maggio e Dario Simeoli, ha emesso un’ordinanza che sospende la sentenza del Tar di Brescia e fissato per il 19 novembre prossimo l’udienza per il giudizio di merito. Il provvedimento del massimo organo di giustizia amministrativa segue (e di fatto legittima e rafforza) due decreti di sospensione della sentenza del Tar di Brescia, firmati il primo ad inizio marzo dal presidente del Consiglio di Stato ed il secondo, a fine marzo, da un consigliere del medesimo collegio.
Soddisfazione è stata espressa da «Il buon cibo» («Dedichiamo questa vittoria scrive l’associazione - a tutti quei genitori che sono stati isolati, derisi, calunniati e mal rappresentati, solo perché hanno avuto il coraggio di chiedere o avanzare delle critiche») così come da Giorgio Vecchione, l’avvocato torinese che rappresenta le quattro famiglie ricorrenti.
«Per la terza volta – ha spiegato il legale - il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar di Brescia contro cui avevamo presentato ricorso in rappresentanza di quattro famiglie quintanesi. Vedremo cosa succederà quel giorno ma siamo ormai a tre provvedimenti sospensivi. Ho già scritto alla dirigente dell’istituto comprensivo di Trescore (Albertina Ricciardi) chiedendole di organizzarsi. Il diritto dei bambini a consumare il pasto portato da casa assieme ai loro compagni iscritti al servizio-mensa comunale – conclude l’avvocato Vecchione - è sacrosanto e perciò confido nella correttezza di questa istituzione».
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