L'ANALISI
18 Maggio 2020 - 10:38
CREMA (18 maggio 2020) - Sono stati arrestati dai carabinieri di Crema, al termine di una meticolosa indagine, due spacciatori marocchini ritenuti responsabili della morte per overdose di una donna.
I militari cremaschi, nel settembre del 2019, erano intervenuti a casa di una 37enne di Trigolo che, a causa di un’overdose di eroina e cocaina, era stata trasportata e ricoverata presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore di Crema. Il giorno successivo la donna era morta. Gli esami tossicologici avevano certificato che la causa del decesso era riconducibile ad un’overdose da assunzione di droga.
I carabinieri, analizzando il suo telefono, erano riusciti a individuare lo spacciatore che le aveva ceduto la dose letale. Proprio da una di queste telefonate era emerso che aveva contattato il pusher il giorno del ricovero per rifornirsi di eroina e cocaina.
Dopo mesi di indagini, compiute sia con intercettazioni telefoniche che con metodi tradizionali (appostamenti e pedinamenti), i militari hanno individuato due marocchini, un 25enne ed un 22enne, entrambi clandestini e con precedenti di polizia. I due avevano dato vita ad una florida attività spaccio e per eludere i controlli si spostavano frequentemente tra le provincie di Cremona e Bergamo.
Dalle indagini è emerso che il più anziano dei due aveva già subito una condanna per spaccio nel 2018 a Vailate, e che, dopo avere scontato solo una parte della pena, era stato scarcerato e aveva ripreso ad esercitare in modo stabile la sua attività illecita.
A seguito delle prove raccolte a carico dei due soggetti, il tribunale di Cremona ha emessa un’ordinanza di custodia cautelare a carico di entrambi.
I militari di Crema hanno immediatamente iniziato le ricerche e arrestato il 22enne, rintracciandolo ad Antegnate (Bergamo), per poi portarlo in carcere a Cremona.Il 25enne, probabilmente sentendosi braccato, si è spostato dal territorio Cremonese per evitare l’arresto e pochi giorni fa è stato fermato a Ceranova (Pavia) per un normale controllo di polizia, fornendo false generalità. Sottoposto a rilievi foto-segnaletici ed emersa la sua vera identità, è stato arrestato e portato in carcere a Vercelli.
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