L'ANALISI
17 Maggio 2020 - 09:40
CREMA (17 maggio 2020) - «Da parte nostra non c’è nessuna tesi studiata a tavolino. C’è la volontà, senza vergogna, di capire le ragioni della morte, i motivi per cui è successo tutto questo. Di cose poco chiare ce ne sono ed è normale cercare il confronto anche con altri parenti di deceduti. Vogliamo ringraziare coloro e ci riferiamo ai medici e agli infermieri e assistenti che hanno lottato insieme ai nostri cari, rischiando la salute, per battere lo spietato nemico invisibile. Prendiamo atto che la procura di Cremona ha eseguito delle indagini. Non ci auguriamo certo che emergano delle responsabilità, ma se ciò avverrà, se le cose potevano obiettivamente essere fatte meglio, o se si poteva fare di più, i responsabili dovranno pagare il giusto». Si presenta così il neonato comitato Verità e giustizia per gli ospiti della Rsa di Crema (la Lucchi di via Zurla, che fa parte della Fondazione Benefattori Cremaschi): raduna un gruppo di parenti e di conoscenti degli ospiti deceduti nel periodo dell’emergenza per il virus Covid 19. Lo rappresentano Domenico Calzi e Antonio Macrì. «Anche quando sarà accertata la verità, sarà comunque una magra consolazione perché i nostri cari non lì avremo indietro, ma sarà comunque qualcosa».
I numeri sui decessi alla Fbc non sono mai stati ufficializzati dal consiglio d’amministrazione. Stime parlano 78 morti dall’inizio della pandemia alla Lucchi di via Zurla e una ventina all’istituto riabilitativo di cure intermedie Kennedy, ma non tutti sarebbero dovuti al Coronavirus.
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