L'ANALISI
14 Maggio 2020 - 08:41
CREMA (14 maggio 2020) - L’ultimo tratto di via Brescia, con il marciapiede a raso utilizzato come prosecuzione della ciclabile per Offanengo, in barba al percorso obbligato tracciato per chi si trovi in sella ad una bici e interno al quartiere. E mentre la lunga striscia rossa, che indica il tracciato, ormai scolorisce; resta il pericolo per i residenti, che si vedono sfrecciare i ciclisti nei pochi metri compresi tra i posteggi (sul lato sinistro in uscita dal quartiere) e le porte delle loro abitazioni. Ma c’è pure il nodo di via Viviani, con gli stalli a spina di pese che costringono gli automobilisti in uscita a rischiare uno scontro, con gli spazi ristretti dai paletti con catarifrangente, installati lungo la mezzeria per segnalare gli attraversamenti pedonali e che inevitabilmente assottigliano il margine di manovra, anche per chi si trovi di fronte, all’improvviso, una vettura in uscita dai parcheggi. Sono ferite aperte della viabilità cittadina, quelle finite sotto la lente del Movimento Cinque Stelle, attraverso le parole del consigliere comunale Manuel Draghetti, peraltro residente nel quartiere di San Bernardino, di cui via Brescia rappresenta la principale direttrice: «Serve uno studio per ripensare i percorsi e aumentare la sicurezza».
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