L'ANALISI
12 Maggio 2020 - 07:05
CREMA (12 maggio 2020) - Il quartiere più popoloso della città, quello di Ombriano-Sabbioni, è da due mesi senza ufficio postale, con disagi facilmente immaginabili. A denunciare la situazione è Tino Arpini, ex consigliere comunale, che si fa portavoce delle lamentele di un folto gruppo di residenti. «Tre anni fa, un efficiente ufficio postale, quello di Ombriano, è stato soppresso perché, secondo Poste Italiane, gli abitanti del quartiere potevano comodamente recarsi in quello dei Sabbioni che, nel frattempo, veniva insediato ex novo nel complesso dell’Housing sociale di via Cabrini».
Nei primi mesi della nuova apertura si sono registrate difficoltà in abbondanza. «Alcune sono state risolte - spiega Arpini - come la giacenza delle raccomandate da ritirare a mano, piuttosto che il pagamento delle pensioni in contanti erogate a rate. Altre, invece, sono tuttora irrisolte, come la mancanza di un servizio sistematico di trasporto urbano, che si pensava potesse essere stabilizzato». Come se non bastassero i disservizi, ora l'ufficio postale dei Sabbioni è stato improvvisamente chiuso.
«In un periodo nel quale sono rigorosamente vietati gli assembramenti -. commenta l’ex consigliere – si obbliga il più grosso quartiere cittadino, quello appunto di Ombriano-Sabbioni, con i suoi 10.000 e oltre abitanti, ad addensarsi presso le Poste centrali dove, sia la gente che attende, sia gli addetti al servizio, mostrano evidenti e comprensbili segni di nervosismo, dovuti allo stress del servizio e alle regole di distanziamento imposte dall’emergenza sanitaria. E poi, gli sportelli di piazza Madeo sono scomodi da raggiungere e situati in centro, in una zona dove non è per nulla agevole parcheggiare».
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