L'ANALISI
10 Aprile 2020 - 15:35
CREMA (10 aprile 2020) - Via Crucis che è il ricordo della croce di Cristo, ma anche simbolo della croce portata dall’umanità che sta affrontando il dramma e la sfida del Coronavirus, in queste ricorrenze pasquali del tutto anomale e, data l’emergenza sanitaria in corso, ancor più sentite. Questo pomeriggio, la celebrazione della Passione, prima in cattedrale e poi per le vie di Crema, con la croce portata dal vescovo Daniele Gianotti e da alcuni collaboratori, in alternanza, ha voluto essere un altro segno di vicinanza: la croce che va dagli uomini, quando gli uomini non possono andare ad adorarla.
Peregrinatio, invece di Via Crucis, con le fermate in luoghi-simbolo della lotta odierna. Mascherine su bocca e naso, per il vescovo Daniele Gianotti, per il diacono don Alesssandro Vagni, i chierici e alcuni sacerdoti che hanno accompagnato il percorso della croce.
Tappe fondamentali con preghiere speciali alla Rsa (casa di riposo) di via Zurla per gli anziani; al Centro San Luigi per i giovani; al Rifugio San Martino per i poveri; in piazza Garibaldi e all’incrocio delle Quattro Vie per le famiglie e il mondo del lavoro; al Kennedy per gli ammalati; al centro di spiritualità, dove risiedono i medici e gli infermieri cubani in aiuto all’Ospedale Maggiore; alla chiesa della Santissima Trinità per le comunità cristiane e sotto il Torrazzo, per governatori e amministratori.
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