L'ANALISI
08 Aprile 2020 - 08:16
CREMA (8 aprile 2020) - L’istituto superiore Pacioli, insieme alle altre scuole che formano la rete Avanguardie Educative (22 in totale, in rappresentanza dell’intera Penisola), ha lavorato alla strutturazione della didattica a distanza, in collaborazione con i ricercatori dell’Indire, l’Istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa. Il lavoro svolto è stato riassunto nel documento intitolato La scuola fuori dalle mura, una riflessione sull’insegnamento impartito da casa, appunto, nata dall’esperienza degli istituti della rete, e sul ruolo che essa ricopre in questa fase di emergenza sanitaria. «Alla luce delle ultime settimane di attività online e delle istanze che sono emerse sotto più punti di vista — spiega la dirigente del Pacioli, Paola Viccardi — le scuole della rete hanno provato a sintetizzare i punti di forza e le difficoltà per la didattica e per l’organizzazione generale. Il documento ruota intorno ad alcuni punti principali e offre risposte a una serie di domande frequenti: è necessaria la didattica a distanza in tempi di emergenza? Che cos’è davvero la didattica a distanza? È necessario rivedere i curricoli? È necessario valutare in tempi di didattica a distanza? Come fare le verifiche? Come valutare?».
Dal documento, che vuole essere una sorta di guida per le scuole di tutta Italia, emerge il ruolo fondamentale che giocano non solo la dotazione di strumenti tecnologici e l’organizzazione da parte del docente, ma anche i tanti aspetti legati al contesto familiare, sociale e psicologico nel quale vivono gli studenti e gli insegnanti.
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