L'ANALISI
05 Aprile 2020 - 08:21
CREMA (5 aprile 2020) - «Il progetto di un centro di ricerca operativa interuniversitario, con offerta didattica, laurea triennale, magistrale, dottorato e reclutamento dei ricercatori non si farà a Crema. Le opportunità ci sarebbero, ma nessuno si sta muovendo e il territorio non ha dimostrato un interesse concreto». L’affermazione, che equivale a un biglietto di addio alla possibilità di salvezza dell’università cittadina, è di Giovanni Righini, docente responsabile dell’OptLab, il laboratorio di ricerca operativa informatica, unico in Italia, dal quale sarebbe appunto dovuto partire il progetto di rilancio. «A giugno termineranno le lezioni di Informatica e a quel punto il trasferimento del corso nella sede della Statale di Milano sarà completato. Anche noi dell’OptLab verremo trasferiti e allora addio all’università di Crema». Uno scenario che purtroppo si era già prospettato, ma sul quale ora sembra non vi siano più dubbi. «I rappresentanti del nostro territorio — afferma Righini — non sono riusciti a farsi ascoltare nelle sedi opportune. Ci vogliono i finanziamenti e questi possono arrivare soltanto dalla Regione Lombardia. Basterebbero 200 mila euro per partire ed essere credibili».
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