L'ANALISI
17 Marzo 2020 - 08:14
SPINO D'ADDA (17 marzo 2020) - Pendolari, amministratori locali e in generale tutti i cremaschi hanno imparato negli anni che non c’è certezza alcuna, quando si parla del completamento del raddoppio della Paullese. Alla storia infinita del cantiere per riqualificare il secondo tratto milanese, tra la provinciale Cerca e il rondò della Teem a Paullo — lavori solo abbozzati, ma subito fermi anche per l’emergenza Coronavirus — si aggiunge quella del raddoppio del ponte sul fiume Adda. «La luce in fondo al tunnel non si vede proprio — ammette il vicesindaco di Spino Enzo Galbiati, da quattro anni inutilmente in prima linea per cercare risposte e ottenere garanzie che l’iter finalmente si sblocchi —: è incredibile come, nonostante il finanziamento da 18 milioni di euro dell’opera sia cosa fatta dal 2017, non vi sia ancora certezza su nulla».
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