L'ANALISI
22 Febbraio 2020 - 08:49
La stazione ferroviaria di Codogno
CODOGNO (22 febbraio 2020) - «E' tutto fermo, non si vede anima viva...». Codogno, cuore del focolaio del Coronavirus in Lombardia, ha l’aspetto di una città fantasma agli occhi dei passeggeri sui treni in transito. La fermata è stata sospesa e alla stazione, chiusa e dove i treni non fermano più, «non si vede nessuno», riferisce all’ANSA il passeggero di un convoglio. Ma anche nelle strade limitrofe «non si vede nessuno». «Speriamo in bene», aggiunge il viaggiatore.
«Supereremo anche questa...Forza Casale! Forza Codogno! Forza Castiglione! Forza Lodigiano!": così ha scritto in un post su Facebook Elia Delmiglio, sindaco di Casalpusterlengo uno dei Comuni 'chiusì per coronavirus. Al suo post molti i commenti di solidarietà: da Bolzano a Ferrara. «Dobbiamo attenerci alle regole igienico sanitarie e sperem in ben» scrive qualcuno. «Certo che supereremo tutto...Abbiamo vinto contro i Lanzichenecchi a Milano nel 1600». C'è poi chi è convinto che si sarebbero dovute chiudere le frontiere mentre altri fanno domande sull'ordinanza di chiusura delle attività e su come comportarsi. «Il problema - sottolinea qualcuno - è che se si invitano i cittadini a rimanere a casa,i datori di lavoro non ti giustificano...e quindi a casa non ci rimane nessuno...chi lavora fuori Casale deve necessariamente andare...almeno così mi ha detto la responsabile».
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