L'ANALISI
15 Febbraio 2020 - 07:00
Il presidente Marco Bressanelli e un negozio chiuso
CREMA (15 febbraio 2020) - «O si danno incentivi alle imprese e si diminuisce la pressione fiscale, oppure la chiusura di negozi e attività in città e non solo proseguirà inesorabile». Il presidente della Libera associazione artigiani Marco Bressanelli interviene sul caso dei 41 negozianti di Crema, che hanno gettato la spugna con il nuovo anno: un numero che comprende gli esercizi ufficialmente chiusi e quelli con attività in sospeso (manca ancora la comunicazione al Comune dello stop definitivo, ma sono comunque realtà con la saracinesca abbassata). «La prima cosa che balza agli occhi, riguardo a questa serie di chiusure, è che un nuovo anno è appena iniziato, ma per le imprese e quindi per l’occupazione non è cambiato nulla né in termini di incentivi né di alleggerimento burocratico. Addirittura, a livello nazionale l’ultima legge di Bilancio ha aggravato le imprese di 5 miliardi di euro, rispetto al 2019. Di fronte a una situazione simile, come meravigliarsi se i negozi e anche le aziende scelgono di chiudere?». Nello specifico, Bressanelli punta il dito anche contro un mancato ricambio generazionale. Ritiene che per i giovani sia particolarmente complicato avviare un’attività o subentrare.
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