L'ANALISI
18 Gennaio 2020 - 18:12
MONTODINE (18 gennaio 2020) - Ha festeggiato fino a tarda ora, dopo aver tagliato il traguardo finale. E ne aveva tutto il diritto. Arrivare in fondo alla Dakar, il rally raid più duro al mondo, è sempre un’impresa. Non è un caso se su 351 partenti, 85 non ce l’abbiano fatta ad arrivare fino a Qiddiyah. Un’impresa anche per Antonio Cabini, il 63enne imprenditore montodinese che di Dakar nella sua carriera ne ha corse 22. Quest’anno, insieme a lui, sul camion Mercedes Unimog del Team Orobica Raid, c’erano il figlio Carlo e l’amico bergamasco Giulio Verzelletti. Il 25esimo posto su 47 camion partenti, è più che soddisfacente, soprattutto se si considera che Cabini si è dovuto fermare due volte per rialzare l’altro camion dell’Orobica, ribaltatosi sulle dune in due diverse tappe.
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