L'ANALISI
14 Gennaio 2020 - 08:57
Andrea Defendenti
CASTELLEONE (14 gennaio 2020) - Per sette anni si è allenato senza poter scendere in campo per disputare partite ufficiali, per dare una mano ai compagni di squadra, ma l’amore per il calcio è superiore a tutto e finalmente oggi può dire di essere un calciatore come tutti gli altri. È la bella storia che sta vivendo Andrea Defendenti portiere classe 2000 degli under 19 del Castelleone. Defendenti, come tanti bambini, ha una forte passione per il gioco del calcio e dopo aver mosso i primi passi da calciatore a Castelleone era passato al Pizzighettone dove avrebbe dovuto giocare negli Esordienti, ma questa gioia gli è sempre stata negata. Nato con un rene solo, non ha mai ottenuto infatti l’idoneità medico-sportiva. Se le persone mono organo godono, a livello civile, di tutele previste per legge, a livello sportivo non esiste un divieto legale. In casi come questi la medicina sportiva si attiene al buon senso e sconsiglia alle persone mono organo di praticare sport di contatto, per il semplice motivo che un trauma all’unico organo funzionante potrebbe alterare seriamente la vita dell’atleta. Di fronte a questa difficoltà chiunque potrebbe arrendersi abbandonando il calcio o cambiando sport. Andrea non l’ha fatto, ha tenuto duro, ha coltivato la sua passione e per sette anni non ha perso un solo allenamento con la squadra, pur sapendo che la domenica sarebbe rimasto fermo a guardare gli altri. Ma nel luglio del 2019 ho ottenuto finalmente l’idoneità.
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