CALCIO
02 Gennaio 2020 - 07:56
Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi
CREMA (2 gennaio 2020) - Già in altre occasioni il sindaco Stefania Bonaldi si è ritagliata ampio spazio su queste colonne. L’intervista che segue, e che si può considerare un appuntamento fisso di questo periodo, ha una doppia valenza. Il sindaco e la sua squadra sono infatti al giro di boa: due anni e mezzo giusti giusti dalle lezioni.
Di bilanci già si è detto e scritto in abbondanza. Ecco allora il futuro di Stefania Bonaldi, i sassolini che potrebbe togliersi dalle scarpe e - tornando al giugno del 2017 - la «diversa» lettura dell’esito delle urne.
Corrisponde al vero che ha ambizioni nazionali, da leggersi Parlamento? E marito e figlia cosa dicono?
«Sono abituata a pensare a ciò che sto facendo nel presente e, orgogliosa come sono, cerco di farlo meglio che posso, consapevole di essermi scelta un impegno che tocca da vicino le vite altrui. Quindi parlo dei 900 giorni che mancano alla fine del mandato, ossia attenzione alla realtà e ai progetti che devo realizzare, insieme a chi mi accompagna. Penso sia chiaro a tutti che per me la politica non è un mestiere, sono una donna appagata e serena, posso vivere senza la politica e sono libera dai suoi effetti di dipendenza. Se vi saranno occasioni per continuare a fare politica da persona che è in grado di dare qualcosa alla collettività, risponderò presente, altrimenti guarderò da altre parti. La politica è un frammento della vita, non la vita intera, non capirlo significa avere dei problemi seri».
Non ha risposto circa quel che pensa la sua famiglia. Potrebbe tornare al suo lavoro di dirigente in comune a Casalpusterlengo?
«Mio marito e mia figlia incoraggiano il mio impegno pubblico. All’inizio non è stato facile. Ma hanno fiducia in me e sono i miei primi sostenitori, anzi, mia figlia dice che sono fatta per la politica, perché lei è un’idealista e si è lasciata contagiare dalla mia premura verso il tema dei diritti, soprattutto di coloro che per tante ragioni restano ai margini. Non tornerò a fare ciò che facevo prima, ma semplicemente perché nella vita sono sempre protesa a guardare avanti. Scopro ogni giorno di più quanto una laurea e un titolo di avvocato possono rendere entusiasmante ed efficace l’impegno nel campo dei diritti, su questi temi vorrò cimentarmi».
L'INTERVISTA INTEGRALE SU LA PROVINCIA DI GIOVEDI' 2 GENNAIO 2020
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