L'ANALISI
09 Dicembre 2019 - 11:50
Ousseynou Sy in aula mentre legge la dichiarazione
CREMA (9 dicembre 2019) - Pullman dirottato, settima udienza oggi in Corte d'Assise a Milano. Ousseynou Sy in aula accusa Salvini ed il suo governo di crimini contro l'umanità e di genocidio. Il dirottatore del bus ha letto una lunga dichiarazione spontanea, più che altro un atto di accusa contro l'Italia e l'occidente. Ecco uno stralcio.
"Una volta parlavo di Salvini con il mio precedente avvocato, non l'attuale. La gente se ne frega di quello che fa Salvini con il suo governo che fa morire centinaia di persone in mare con le sue leggi. Mi si è gelato il sangue. La Mare Ionio ha salvato centinaia di persone, è stata sequestrata, 300 mila euro di multa per aver salvato cento persone, uomini, donne, bambini. Il 18 Novembre Amnesty international ha detto che l'Italia è corresponsabile degli orrori della Libia. Nessuno ne parla, ormai. I morti nei telegiornali, due secondi poi passano alla serie A di calcio. Questa è l'Italia di oggi, la mia Italia, io sono un cittadino italiano. Signor giudice, io non sono un assassino né tantomeno figlio di un assassino... Sono qui davanti per dire la verità, perché qui non ci sono mezze verità, qui c'è solo la verità. Non sono un assassino né un terrorista e mi auguro che giustizia sia fatta anche per noi africani. Sono anch'io un figlio dell'Africa, quell'Africa che voi conoscete molto bene, che ha visto i suoi figli spogliati della dignità umana, di ogni diritto alla serenità, alla felicità, anche oggi... Le mie parole sono verificabili. Chiunque ha un cellulare, uno smartphone può verificare la veridicità delle mie parole. Le Ong vengono multate con milioni di euro, fate morire deliberatamente uomini, donne e bambini che possono essere salvati. Se questo non è un crimine contro l'umanità... Come cittadino italiano ed africano, accuso Salvini ed il suo governo di crimini contro l'umanità e di genocidio. Quando una persona non viene soccorsa per strada, viene accusata di omissione di soccorso. Le Ong ne salvano 200 e vengono multate. Questo è un omicidio premeditato... Ho 47 anni: sono consapevole dei rischi che corro qui e in Africa, ma la mia vita non è niente rispetto all'orrore dei miei fratelli. L'opinione pubblica è dietro l'angolo pronta a saltarmi addosso. L'Africa non può aspettare la giustizia divina. Vi chiedo di non girare le spalle. E' per milioni di donne, bambini e uomini, perché l'Africa vi guarda, i nostri morti vi guardano. Fate sì che non siano morti invano. Voi potete cambiare la storia, perché i morti davanti alle nostre coste non si fermeranno e noi saremo tutti colpevoli. Chiedo di poter incontrare queste persone sul bus con me, di parlare con loro. Gloria all'Africa, Gloria ai nostri morti, evviva il panafricanismo. Oggi tutti corrono per chiedere i risarcimenti. Ma l'Africa chi la risarcisce? Chi risarcisce l'Africa e i nostri figli? Grazie vostro onore".
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