CALCIO
05 Dicembre 2019 - 07:46
CREMA (5 dicembre 2019) - Sfogare la propria rabbia sui social network, peraltro senza citare la scuola né fare nomi, è costato due giorni di sospensione dalle lezioni alla studentessa dell’istituto superiore Munari, che aveva denunciato sul suo profilo Facebook l’impossibilità di celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne. Gli allievi avrebbero voluto leggere nelle classi alcune testimonianze di donne e avevano appeso nastrini rossi sulle porte delle aule. Il dirigente scolastico Pierluigi Tadi ha però negato il permesso, sottolineando che non fosse stato presentato alcun progetto nelle modalità previste. E invitando gli studenti a rimuovere i nastrini. La notizia della sospensione è stata commentata duramente dal sindaco Stefania Bonaldi, sempre su Fb. «Il 25 novembre era il giorno in cui il Paese intero concentrava la propria attenzione sul fenomeno intollerabile della violenza contro le donne. Anche i ragazzi e le ragazze delle nostre scuole hanno voluto associarsi a questa meravigliosa azione corale. In alcuni istituti superiori — entra nel dettaglio — sono state organizzate splendide e significative mobilitazioni, ma in uno di essi non è stato consentito che gli studenti si associassero. Le coscienze dei ragazzi si sono sollevate, una di loro si è sentita di consegnare la propria rabbia ai social network e ha avuto due giorni di sospensione dalle lezioni. Con un provvedimento collegiale che, mi auguro, almeno non sia stato unanime». Al racconto, il sindaco fa seguire una dura censura del provvedimento disciplinare adottato nei confronti della studentessa.
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