L'ANALISI
17 Novembre 2019 - 09:17
CREMA (17 novembre 2019) - Che a livelli di trasporti pubblici non fossimo messi bene, se ne trova sintesi - quasi quotidiana - sulle pagine del giornale La Provincia e del nostro sito. Ma ieri, in aula Ostaggi, in occasione del Forum sui trasporti voluto dall’amministrazione comunale, è arrivata anche la testimonianza diretta, riassunta in una frase: «Siamo costretti a vivere in ritardo». A pronunciarla Stefania Soresinetti, pendolare che si serve del treno. Un paio di slide illustrate dal suo collega Luca Marzaroli hanno rafforzato il tutto. E sono state da spunto per la discussione che ne è seguita. Un fotografia, la prima completa, servita per sapere come stanno le cose (ferro e gomma) e soprattutto conoscere le prospettive. Al tavolo con il sindaco Stefania Bonaldi e l’assessore alla Mobilità e Trasporti Fabio Bergamaschi, Regione Lombardia, l’Agenzia Tpl, Rfi, Trenord, Autoguidovie, Consorzio.It
Un territorio che si muove e che ha bisogno di farlo: 7.400 studenti che ogni mattina entrano in città, 5.400 pendolari che si servono dell’autobus per raggiungere Milano, 6.500 quelli che invece salgono sul treno per arrivare nel capoluogo regionale, o a Bergamo, Brescia e Cremona. In aggiunta a questi numeri la percentuale di chi si serve dell’auto: su 100 cremaschi che si spostano per lavoro o studio, 63 adoperano mezzi propri. Col risultato che la «vita in ritardo» è comune con chi percorre l’ex statale Paullese. Insomma, c’è da rimboccarsi le maniche.
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