L'ANALISI
13 Novembre 2019 - 07:56
Nella foto di repertorio, una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri di Crema all’interno del Campo di Marte
CREMA (13 novembre 2019) - Per la procura della Repubblica di Cremona fu tentato omicidio. Ossia l’accusa, con la quale i magistrati inquirenti hanno chiesto il rinvio a giudizio di Mamadou Ndiaye Pape, il 19enne di origini senegalesi, accusato di aver conficcato un cacciavite a pochi centimetri dal cuore di un 46enne cremasco. Per quell’episodio, che risale all’8 novembre dello scorso anno a Campo di Marte, il disoccupato di origine africana, residente in città con la famiglia, è in carcere dal 5 aprile. Mentre colui che stramazzò a terra, poco dopo il fendente, è rimasto ricoverato per settimane e verrà anche sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Tra poco più di un mese, il 16 dicembre, il giudice dell’udienza preliminare Pierpaolo Beluzzi sarà chiamato a pronunciarsi sull’istanza avanzata dalla procura, ma anche sull’ipotesi di reato di «porto di oggetto atto ad offendere», appunto il cacciavite, formulata nei confronti del cremasco, al quale l’attrezzo sarebbe appartenuto.
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