CALCIO
13 Novembre 2019 - 07:57
Giacomo Verzelletti, Antonio Cabini e Giulio Verzelletti con il loro camion
MONTODINE (13 novembre 2019) - L’organizzazione mondiale della sanità non l’ha mai codificata, ma rientra comunque tra le malattie incurabili. Si chiama febbre della Dakar. Antonio Cabini, imprenditore 63enne di Montodine con la passione dei motori, ne è tuttora affetto ed è per questo che ha deciso, per la 22esima volta, di presentarsi ai nastri di partenza. Per l’edizione 2020, che si correrà in Arabia Saudita e Cabini sarà in lizza a bordo di un camion Mercedes Unimog, assieme ai bergamaschi Giulio e Giacomo Verzelletti, padre e figlio, con i quali aveva già gareggiato nel 2007. «L’anno scorso — spiega il raider — ero stato costretto a dare forfait, perché Giulio aveva avuto dei problemi. Quest’anno, la novità del cambio di scenario (dal Sudamerica Ndr) mi ha spinto a ripresentarmi. Vedrò posti nuovi e questo è già uno stimolo. L’obiettivo, invece, è sempre quello di arrivare in fondo alla gara e di tagliare il traguardo finale». La Dakar 2020 scatterà il 5 gennaio da Jeddah, la seconda città più grande del Paese, che si trova sulla costa occidentale, e si concluderà il 17 gennaio ad Al-Qiddiya, dopo 12 tappe ed oltre 9 mila chilometri di corsa. La giornata di riposo invece è fissata per l’11 gennaio a Riyadh.
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