CALCIO
29 Ottobre 2019 - 07:30
CREMA (29 ottobre 2019) - Se parlare di trattativa potrebbe essere fuorviante, perlomeno una pista ci sarebbe e ben precisa. La Farnesina sta lavorando nel massimo riserbo al caso del sequestro di padre Pierluigi Maccalli, il missionario 58enne originario di Madignano, catturato da un commando armato, in Niger, il 17 settembre dello scorso anno. L’indiscrezione giunge da fonti ben inserite nei palazzi romani e trova conferma indiretta nella cortina di riservatezza immediatamente eretta attorno alla vicenda. A più riprese, religiosi africani hanno comunque assicurato, negli ultimi mesi, che padre Gigi «è vivo», senza poter però aggiungere altro, «per ragioni di sicurezza». Il più esplicito era stato il vescovo della capitale Niamey, monsignor Djalwana Laurent Lompo: «Padre Pierluigi sta bene». Mentre le varie richieste di informazioni, rivolte al ministero degli Esteri da parlamentari (anche di maggioranza), si sono arenate di fronte alla consegna del silenzio, tipica di attività di indagine tutt’altro che al palo. Insomma, la diplomazia e le strutture dell’intelligence sarebbero in piena attività.
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