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VAIANO CREMASCO
03 Settembre 2019 - 18:46
VAIANO CREMASCO (3 settembre 2019) - «Mi sono addormentato mentre guidavo... Di colpo ho sentito un gran botto e allora ho capito d’aver sbattuto contro il guardrail». Ha ricostruito così, l’altro pomeriggio di fronte al sostituto procuratore Ilaria Prette che lo stava interrogando nella caserma dei carabinieri, la sequenza costata la vita al 18enne Petrisol Vasile Cioroaba. Ma la versione del 25 di Pandino, che sabato notte ha travolto in auto il giovane e solo 36 ore più tardi è tornato nel punto dell’impatto facendo ritrovare il cadavere del romeno, lungo la periferica via Martiri delle Foibe a Vaiano Cremasco, è ancora al vaglio degli investigatori. Perché il parabrezza della Grande Punto grigia, al volante della quale stava tornando a casa dopo aver trascorso la serata con la fidanzata a Crema, risulta sfondato. Segno evidente che Petrisol, di rientro a casa a Palazzo Pignano, a piedi, dopo aver trascorso la serata alla discoteca Magika di Bagnolo Crenasco, non solo è stato stretto contro il guardrail e catapultato nel campo; ma anche sbalzato sul cofano della vettura. L’automobilista, al quale è stata ovviamente sospesa la patente, è attualmente indagato a piede libero per omicidio stradale e omissione di soccorso.
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