L'ANALISI
01 Settembre 2019 - 08:58
CREMA (1 settembre 2019) - Nella vita, lavora come drag queen, ossia si esibisce in spettacoli in abiti femminili. Ed era stato al rientro da uno di questi show, tenuto a Milano, che il 32enne si era presentato a casa dei genitori, a Crema, anziché fermarsi nella metropoli in cui vive abitualmente. Ma quell’ingresso nella villetta di famiglia, nel cuore della notte, è costato un processo al protagonista della vicenda, con un’imputazione per violazione di domicilio, che giungerà a sentenza nei prossimi giorni al palazzo di giustizia di Cremona. Perché stando al rapporto stilato dai carabinieri poco prima dell’alba di quel giorno di novembre di cinque anni fa, la drag queen non passò dalla porta. Ma si presentò direttamente nella camera da letto dei genitori, al secondo piano, «dopo aver divelto l’inferriata e sfondato la finestra». «Era sotto l’effetto dell’alcol - conferma il difensore, l’avvocato Mimma Aiello -: non che sia un bevitore abituale, ma nel corso degli spettacoli capita». Fatto sta che ne derivò una colluttazione con il padre, che tentava di calmarlo; mentre alla madre non restò che dare l’allarme al numero d’emergenza 112. Non il primo episodio di violenza nei confronti dei genitori e sempre con eccessi etilici come filo conduttore.
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