L'ANALISI
25 Luglio 2019 - 08:22
25 luglio 2019 - L’aliante ha perso quota e portanza, proprio mentre stava volando sopra le loro teste, in valle Maira in Piemonte, lungo la via del Sale, che collega il borgo balnerare di Arma di Taggia in Liguria con la località sciistica di Limone e scende poi verso Cuneo. Il pilota, un francese, ha cercato di frenare la picchiata, azionando il paracadute in dotazione al velivolo. Tutto inutile: l’aliante è precipitato in pochi secondi finendo contro gli abeti del bosco. La fusoliera è andata in pezzi e il velivolo è rimasto pericolosamente appeso per le ali agli alberi, a circa cinque metri di altezza. Il pilota era in trappola, incastrato nell’abitacolo. Uno schianto terribile, avvenuto nei giorni scorsi. Per fortuna dello straniero, hanno visto tutto Umberto Cabini, l’imprenditore cremasco della Icas cassetti di Vaiano, ex presidente provinciale dell’associazione industriali, e l’amico Paolo Canavese, titolare dello show room di moto Sissy Racing di Crema. A bordo di una Jeep Wrangler 4X4, erano i capofila di un corteo di otto equipaggi, tra cui Antonio, esperto rallista e fratello di Cabini: un raid di tre giorni su mulattiere e strade secondarie percorrendo per due volte (andata e ritorno) la via del Sale. Grazie all’abilità alla guida di Canavese e alla Jeep, potenziata e modificata per affrontare i più difficili percorsi fuori strada, i due amici cremaschi sono riusciti a inoltrarsi nel bosco, in direzione del punto in cui l’aliante era precipitato. In pochi minuti hanno raggiunto l’impervio vallone. Hanno dato l’allarme, chiamando il numero di emergenza 112.
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