L'ANALISI
24 Giugno 2019 - 07:33
CREMA (24 giugno 2019) - Caterina degli Uberti, la giovane sposa che è stata colpita mortalmente dal marito Bartolomeo Pederbelli detto il Contaglio la sera (intorno alle 19) del 3 aprile 1490 a Santa Maria della Croce, sarebbe «sopravvissuta fino al mattino seguente», non come narra la storia dell’apparizione: la donna aveva chiesto la grazia di potere ricevere i sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia prima di morire; ma per avere la possibilità di «denunciare il fatto». In altri termini: Caterina non ha voluto morire subito perché desiderava denunciare di essere stata derubata e colpita con violenza.
Una versione incredibile della storia dell’apparizione, riportata su una tavola appesa all’esterno del santuario che fa parte del Tour Leonardesco. «E’ lo stravolgimento completo di una ricostruzione storica conclamata. La banalizzazione di un evento soprannaturale, straordinario, che equivale ad una lancia infilata nel cuore della fede e della devozione di una parrocchia, di una diocesi, di una comunità, di una Chiesa che si riconosce e confida nella protezione della Madre».
Indignata (è dire poco) si professa la gente di Santa Maria per la «manipolazione, volontaria o meno, che non sa se attribuire a faciloneria, incompetenza, scarsa conoscenza, superficialità, malafede, o che altro ancora».
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