L'ANALISI
20 Maggio 2019 - 07:47
Il palazzo di giustizia di Torino
CREMA (20 maggio 2019) - Sono accusati d’aver trasformato uno scontro stradale dalle conseguenze limitate, in un «sinistro» - per utilizzare il linguaggio delle polizze - da oltre 6 mila euro di danni, regolarmente liquidati dalla compagnia di assicurazione, garantendo la riparazione. È fissata per il prossimo 3 giugno, al palazzo di giustizia di Torino, l’udienza preliminare a carico di due imprenditori cremaschi, imputati di truffa nei confronti della compagnia che ha risarcito quelle ammaccature. E più precisamente, entrambi sono chiamati a rispondere di fraudolento danneggiamento. Perché stando agli accertamenti compiuti dal perito incaricato dalla società assicurativa, che ha sede giusto nel capoluogo piemontese e di qui la competenza penale, i vistosi segni riscontrati su uno dei camion della loro azienda sarebbero incompatibili con quelli rilevati sull’automobile, un’Alfa, coinvolta nell’impatto, avvenuto nel dicembre del 2016 nell’hinterland milanese. Nelle carte dell’indagine, ai cremaschi - 50 e 52 anni - viene contestato «l’aggravamento del danno».
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