L'ANALISI
02 Maggio 2019 - 16:36
CREMA (2 maggio 2019) - Alcune scritte sono ancora lì, sul muro della piazza, davanti alla sua chiesa, al suo oratorio e nei pressi del cimitero, in via XI Febbraio. «Don via»; «Don te ne devi andare»; «Don vattene». Ma anche don Lorenzo Roncali è ancora lì. Il parroco di San Bernardino con il suo dinamismo e la capacità di dialogare con i giovani, è uno dei sacerdoti più amati della diocesi di Crema. Nel 2017 ha presentato una querela, perché «quanto accaduto non è da drammatizzare, ma nemmeno da banalizzare». Una querela contro ignoti, in quanto all’epoca, «non ho visto chi ha fatto le scritte con lo spray nero» comparse, la prima volta in agosto, l’ultima, a fine ottobre. Aveva dei sospetti su un gruppo, don Lorenzo. E anche quando è stata svelata l’identità degli autori delle scritte, ha deciso di non costituirsi parte civile nei confronti di Ivan 23 anni, di Crema, l’unico degli imputati che ha scelto di farsi processare. Le accuse vanno dall’imbrattamento alla diffamazione per aver offeso la reputazione del sacerdote. Alle 10.50 di oggi, si è aperto il processo e, testimone del pm onorario, Silvia Manfredi, don Lorenzo ha raccontato quanto avvenuto.
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