L'ANALISI
22 Marzo 2019 - 16:20
MILANO - È iniziato intorno alle 16 di venerdì 22 nel carcere milanese San Vittore l’interrogatorio di Ousseynou Sy dinanzial Gip Tommaso Perna alla presenza di Alberto Nobili, capo del pool dell’antiterrorismo milanese, e del pm Luca Poniz. Davanti a Gip e Pm, da quanto si è saputo, l’uomo, infatti, è apparso lucido, a tratti pareva recitare nell’esposizione della sua versione e dei suoi «messaggi», per nulla pentito. Per i pm, che lo accusano di strage aggravata dalle finalità terroristiche, sequestro di persona, resistenza e incendio, potrebbe colpire ancora con azioni di questo genere e per questo deve rimanere in carcere. La convalida dell’arresto con custodia cautelare da parte del gip è un passaggio scontato.
Ousseynou Sy ha detto al gip di aver agito «dopo aver sentito le voci dei bambini che stavano morendo nel Mediterraneo» che gli avrebbero chiesto di fare qualcosa di «clamoroso affinché questo non accada più». Da quanto si è appreso dopo
l'interrogatorio di garanzia a San Vittore, l'uomo avrebbe detto al giudice che l’intento del suo gesto era «cambiare la politica italiana e mondiale sull'immigrazione», ovvero «fare sì che gli africani restino in Africa, ma che venga accolto in Europa chi è in viaggio».
Il gip di Milano Tommaso Perna ai cronisti che gli hanno chiesto se durante l’interrogatorio Ousseynou Sy avesse manifestato segni di squilibrio, come ha riferito il suo difensore, ha risposto: «Non mi è sembrato». A chi gli ha domandato se l’uomo era tranquillo, il giudice ha risposto «più o meno». La difesa, ovviamente, punta sulla perizia psichiatrica. Sarà depositata sabato 23 la decisione del gip.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris