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SONCINO. L'APPELLO

Aquaria: «Salviamo gli antichi mulini»

Monumenti dimenticati: in passato portavano acqua nelle case, oggi sono inutilizzati. Occhio: «Potevamo usarli per produrre energia». Castrum, intanto, punta sul turismo

Fabio Guerreschi

Email:

fguerreschi@laprovinciacr.it

25 Gennaio 2019 - 08:12

Aquaria: «Salviamo gli antichi mulini»

SONCINO - Aquaria all’esplorazione e scoperta degli antichi mulini simbolo del centro storico. L’appello degli archeologi, che stanno scrivendo un libro sulle loro scoperte e hanno mappato tutti i luoghi d’interesse della cinta muraria e oltre, arriva da Franco Occhio: «Oggi sono semplici reperti storici, ma perchè non sfruttarli per la produzione di energia elettrica?».

I fontanili e i mulini. Questo il tema delle ricerche dei volontari di Aquaria che, dopo la scoperta di due antichi fossati (uno al pozzo della Venina, l’altro in occasione della realizzazione del metanodotto) hanno deciso di studiare e mappare tutti i ‘molini’ del borgo e di pensare, partendo dal passato, a un loro possibile futuro. «Tra tutti i fontanili – spiega l’archeologo Occhio – ce n'è uno che ha avuto un'altra funzione: non garantiva acqua ai campi ma agli abitanti del borgo: la roggia Comuna. Lo ha fatto per secoli e oltre a questo l'acqua della Comuna forniva la forza motrice per le numerose ruote che il progettista aveva distribuito sfruttando tutti i dislivelli incontrati lungo il suo percorso. Ne è rimasta testimonianza nelle ruote che si sono salvate dopo l’arrivo della corrente elettrica. Magari avrebbero potuto essere sfruttate proprio per la produzione di energia e invece le poche rimaste sono solo reperti storici».

In blu e in rosso i mulini evidenziati sulla mappa del Comune.

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