L'ANALISI
23 Gennaio 2019 - 08:10
CREMA - Il benessere degli animali in cinquanta articoli. Regolamento messo a punto dopo un lungo lavoro, licenziato dalla giunta e atteso da altri due passaggi prima dell’eventuale approvazione: in commissione Statuto e regolamenti e in consiglio comunale. Cinquanta articoli che introducono diverse novità. Ad iniziare, per esempio, dal divieto di introdurre animali negli impianti sportivi, chiusi o aperti che siano.
E regolamento che ingloba diverse ordinanze. Quella sul divieto dei botti per dirne una, ora esteso a tutto l’anno. Ma si parla anche di spettacoli pirotecnici.
Lavoro, si diceva, lungo. Iniziato facendo riferimento a quanto già prevede in materia l’Anci, confrontandosi con le decisioni prese in materia da altre città e tenendo conto degli effetti provocati da altri regolamenti introdotti in realtà a noi vicine. Il riferimento va alle polemiche e alla vetrina anche nazionale prodotti dalle regole approvate a Rivolta d’Adda, dove — tra altre cose - è vietato tenere i pesciolini rossi nelle bocce d’acqua, e si è obbligati a garantire un acquario di determinate misure minime. In città, ad esempio, al contrario di quanto accade nel borgo rivierasco, è l’esercente stesso che può decidere se far entrare o meno nel suo negozio un animale.
Le altre novità, oltre al divieto di presenza negli impianti sportivi, riguardano la distanza minima (cinque metri) che gli animali devono mantenere dai giochi pubblici, quelli che si trovano nelle aree verdi attrezzate e adoperati soprattutto dai bambini. E ancora viene recepita integralmente l’ordinanza che vieta la presenza di circhi con animali di qualsiasi genere.
Per quanto riguarda il trasporto di animali sui mezzi pubblici, il nuovo regolamento si adegua a quanto deciso dalle singole società di autotrasporto. Autoguidovie, ad esempio, fa pagare il biglietto.
Regole che se non rispettate faranno scattare sanzioni. Che possono essere elevate oltre che dagli agenti della polizia locale, anche da poliziotti e carabinieri. Si va dai cinquanta euro, fino a 200 o anche 300 euro. Dipende ovviamente da cosa non è stato rispettato. I soldi incassati non andranno nella casse comunali, ma all’Ast, che adopererà quegli euro in attività strettamente legate al mondo animale.
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