L'ANALISI
11 Gennaio 2019 - 08:08
CREMA - E’ crisi nera per i locali pubblici in città. Lo testimoniano i dati sulle aperture e chiusure 2018, resi noti dall’ufficio commercio del Comune. A fronte di 8 novità ci sono state ben 14 cessate attività, a cui vanno aggiunti altri quattro esercizi che hanno abbassato la saracinesca: vuoi per fallimenti, vuoi per uno sfratto dovuto al reiterato mancato pagamento del canone di affitto. Al momento, i gestori non hanno ancora comunicato, come prevede la normativa, all’ufficio commercio la cessata attività. Dovrebbero provvedere a breve. E’ dunque evidente che anche questi quattro casi possano essere sommati alle chiusure 2018, che raggiungono così quota 18 unità, più del doppio rispetto alle aperture. Numeri preoccupanti, finiti anche sul tavolo della giunta, in particolare su quello dell’assessore al Commercio Matteo Gramignoli. I motivi della crisi sono molteplici: dai pochi soldi che ‘girano’ nelle tasche dei potenziali clienti, al gran numero di locali pubblici esistenti. La concorrenza è spietata e riuscire a ritagliarsi una clientela che permetta di reggere ai sempre più alti costi di gestione non è affatto semplice. Il problema non riguarda ovviamente solo i bar, ma anche ristoranti, pizzerie e altri esercizi che praticano la somministrazione di cibo e bevande.
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