L'ANALISI
09 Gennaio 2019 - 09:01
PANDINO - «Non si può vietare l’ingresso di un cane in un luogo pubblico, senza il benestare del sindaco». I commercianti, tra cui soprattutto i baristi, sono già sul piede di guerra a fronte di questo articolo del regolamento per il benessere animale, predisposto dall’Uda Gerundo, Ufficio diritti degli animali che ha competenza anche sui Comuni di Rivolta d’Adda e Agnadello. Chi non rispetta questa e le altre regole contenute nel documento, incorre in una sanzione, hanno specificato nei giorni scorsi i responsabili dello sportello intercomunale. La cosa non piace ai gestori di locali pubblici. «Se un cliente vuole entrare con un cane che non ritengo in condizioni igienico sanitarie accettabili e che dunque potrebbe creare problemi al locale e agli altri avventori, io continuerò a chiedergli di lasciarlo fuori» spiega un barista del paese.
Ovviamente, il documento non si limita solo al caso dell’ingresso dei cani nei locali pubblici e nei negozi. Disciplina tutta una serie di comportamenti umani legati alla tutela del benessere animale. Su questo specifico articolo, però, i baristi lamentano un contrasto tra normative di igiene e regolamento.
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