L'ANALISI
18 Dicembre 2018 - 17:01
CREMA - Dopo l’arresto eseguito dalla polizia lo scorso gennaio, nell’interrogatorio di garanzia in carcere, davanti al gip aveva ammesso di aver sbagliato e spiegato di aver strappato la borsa ad una ragazza di 24 anni «per fame e per l’hashish». Grazie alla sua resipiscenza, martedì 18 dicembre ad Acheraf Najih, marocchino di 25 anni, accusato di rapina aggravata, è stata cancellata l’aggravante, e concesse le generiche per la sua incensuratezza. Alla fine è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, un mese in più rispetto alla richiesta del pm Francesco Messina.E' tornato in libertà il giovane Acheraf, figlio di genitori separati, il padre residente in Marocco, dove ha un’attività di commercio che lo porta in Italia quattro volte l’anno. L’uomo era in tribunale a Cremona. «Della madre non si hanno notizie», ha spiegato l’avvocato Guido Priori. Ed è così che senza un tetto, Acheraf in quei mesi ha vissuto nei capannoni abbandonati dell’ex Ferriera. Qui, la mattina del 17 gennaio, i poliziotti hanno ritrovato la borsetta di Viola, mentre lei al commissariato stava formalizzando la denuncia di quanto le era capitato la sera prima.
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