L'ANALISI
03 Dicembre 2018 - 07:06
CREMA - Le gelate della notte non hanno eliminato il più pericoloso dei funghi dalle campagne cremasche, la tristemente nota amanita phalloides: l’avvelenamento che deriva dall’ingestione di esemplari di questo tipo è quasi sempre fatale. «Protetta dalle foglie cadute dagli alberi, continuano le crescite di chiodini e piopparelli (o pioppini) - assicurano dal Gruppo micologico cremasco - ma in molte zone è spuntata anche le micidiale amanita phalloides. Oltre alle altrettanto pericolose Lepiote di piccola taglia». E’ il presidente dell’associazione, il già consigliere comunale Emilio Pini, a lanciare un vero e proprio monito affinché «venga prestata la massima attenzione, specialmente nei parchi urbani». E' a chi «conosce poco i funghi, sia quelli commestibili sia quelli velenosi», che si rivolge Pini. «Prima di mettere i funghi in padella, chi non è esperto dovrebbe recarsi all’Asst di in via Meneghezzi e farli controllare dai micologi autorizzati». Nelle ultime settimane, esemplari di amanita falloide sono statti trovati vicino al cimitero di Bagnolo. «La colorazione dell’amanita phalloides può portare a confonderla con un chiodino, soprattutto nel tardo autunno. Le due specie possono crescere una accanto all’altra» conferma Francesco Lopopolo, micologo dell’Ats.
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