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CREMA. OSPEDALE

E' 'guerra' tra i sindacati sulla revoca dello stato di agitazione

I confederali raccolgono firme per far rientrare l'iniziativa, decisa per chiedere soluzioni al caso buoni pasto. Ma l'Usb attacca

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

30 Novembre 2018 - 08:55

sindacati

CREMA - E’ guerra tra sindacati in ospedale. Usb si schiera contro Cgil, Cisl e Uil, che vogliono la fine dello stato di agitazione del personale. La vertenza si era aperta nel gennaio scorso: una protesta contro la mancata concessione, da parte dell’Azienda socio sanitaria territoriale, del buono mensa sostitutivo, ossia la possibilità, per chi non utilizza il ticket per il pasto nei locali convenzionati, di sfruttarlo alternativamente, ad esempio per la spesa. Per capire se i lavoratori volevano o meno mettere fine allo stato di agitazione, nei giorni scorsi Cgil, Cisl e Uil avevano promosso una raccolta firme. Il risultato non lascia certo spazio a interpretazioni sulla volontà del personale: su 397 aderenti in 388 hanno votato ‘sì’ alla revoca. "Ma si tratta di poco meno del 30% dei dipendenti dell’ospedale (oltre 1.300, ndr) – spiegano i delegati di Usb Luigino Degani, Paolo Moretti e Pierluca Finardi – un risultato deludente e dall’esito scontato". Poi attaccano i ‘colleghi’ sindacalisti: "I fatti parlano da soli – proseguono i tre –: a distanza di mesi, non si è vista l’ombra di iniziative sindacali concrete per la rivendicazione dei diritti dei lavoratori. Una raccolta firme, un referendum o un sondaggio che sia, se utilizzato come strumento decisionale con riflessi su tutto il personale, deve essere esercitato con la massima serietà e con tutte le garanzie necessarie".

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