L'ANALISI
28 Novembre 2018 - 16:47
L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Lodi
PIZZIGHETTONE - Ci sono anche cinque cittadini egiziani residenti in provincia di Cremona - un 43enne e un 49enne di Soresina, un 38enne di Casalmorano, un 43enne di Pizzighettone e un 51enne di Bagnolo Cremasco - tra le persone colpite da ordine di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'operazione della Guardia di Finanza di Lodi che ha smantellato un’organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al riciclaggio dei proventi derivanti dall’attività illecita. Nell’agosto del 2017, i finanzieri di Lodi fermarono un egiziano in possesso di carte d’identità, passaporti, buste paga e titoli di viaggio. Da questo banale rinvenimento sono nate complesse investigazioni dalle quali si è delineata l’esistenza di un’associazione strutturata, impegnata nella attività di trasporto di immigrati clandestini provenienti, in particolare, da due aree geografiche: il Nord Africa e l’Asia Centrale. Il Paesi di arrivo erano L’Italia e la Francia. Sono 49 i viaggi complessivamente ricostruiti dalle Fiamme Gialle attraverso i quali sono transitati sul suolo nazionale centinaia di immigrati a cui veniva richiesto di saldare circa 5 mila euro per giungere in Italia attraverso la Turchia e la Grecia.
«Ci sono tre bambini piccoli... per questi 700». È così che un egiziano, uno dei dieci arrestati assieme ad altri connazionali e a due pakistani nel blitz della Gdf di Lodi che ha smantellato un’organizzazione dedita al traffico di clandestini dall’Italia al Nord Europa, indicava in euro, intercettato dagli investigatori, il "tariffario» per trasportare anche bimbi, arrivati dall’Africa o dall’Asia, al di là del confine italiano. In una conversazione del settembre 2017, come ricostruisce il gip Livio Cristofano nell’ordinanza di custodia in carcere eseguita nell’inchiesta del pm milanese Adriano Scudieri, "veniva esplicitato il tariffario per il tragitto verso l'Italia: 350 euro per gli adulti (con uno 'sconto' per un egiziano) e 700 euro per tre bambini piccoli. I prezzi - spiega ancora il giudice - venivano successivamente ricontrattati a seguito delle rimostranze dei passeggeri».
I dieci arrestati sono accusati di associazione per delinquere e altri reati (una cinquantina i capi di imputazione, a vario titolo, e 48 i viaggi ricostruiti) perché, come si legge nell’ordinanza di oltre mille pagine, avrebbero creato una «struttura» caratterizzata «da ripartizione di ruoli e funzioni e dotata di idonei supporti logistici», tra cui «automezzi per il trasporto delle persone, luoghi dove allocare i soggetti trasportati, telefoni cellulari e schede per i contatti».
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