L'ANALISI
04 Novembre 2018 - 09:15
La procura della Repubblica di Cremona lo accusa, assieme alla convivente nigeriana, dello sfruttamento di una ragazza arrivata dall’Africa con il miraggio di un lavoro, ma finita ben presto a vendersi sulla strada alle porte di Pandino e pure, in almeno un’occasione, nell’appartamento messo a disposizione dal pensionato cremasco. Ed è stato questo particolare, assieme ai passaggi in auto concessi alla giovane sino al ‘luogo di lavoro’, a costare al 68enne il coinvolgimento nell’inchiesta. Nei giorni scorsi, i magistrati inquirenti cremonesi hanno notificato all’uomo e alla compagna, ma anche a due connazionali della donna che avrebbero comunque avuto un ruolo nella vicenda, l’avviso di conclusione delle indagini a loro carico. Di fatto, il presupposto per la richiesta di rinvio a giudizio. Il reato ipotizzato è il concorso nello sfruttamento della prostituzione. «Noi — commenta l’avvocato Mimma Aiello, difensore del 68enne — abbiamo però tutt’altra ricostruzione della vicenda. Il mio assistito, che non ha mai percepito un euro dall’attività, si prodigava per dare aiuto a quella giovane, su indicazione della sua attuale convivente».
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