L'ANALISI
26 Ottobre 2018 - 08:16
PANDINO - Svelato uno degli enigmi del castello visconteo, che per decenni esperti e guide non avevano saputo decifrare. Merito dell’architetto Andrea Luigi Silva, membro dell’Associazione culturale ‘Marius genio e macchina’ e del decisivo apporto di Nicola De Grandi, esperto di arte e storia che risiede a Bruxelles.
«Un’immagine ritenuta indecifrabile o comunque dubbia — ha spiegato Silva — ma che in realtà è stato possibile chiarire. Nicola ha fornito la corretta traduzione del ‘motto’ riportato sul nastro che volteggia intorno allo stemma». Una frase che, sino ad oggi, si era pensata in latino-volgare e che invece è in francese antico: l’affresco riporta infatti la dicitura ‘souffrir m’estuet’, ovvero ‘devo soffrire’ che accompagna l’immagine di un leopardo giacente su un rogo acceso. Il dipinto identifica il signore di Milano e vicario imperiale, Bernabò Visconti, morto nel 1385, assassinato dal nipote Gian Galeazzo.
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