L'ANALISI
05 Ottobre 2018 - 08:09
CREMA - «Non vogliamo un altro inverno con la città e il territorio avvolti da una cappa di smog, senza che il Comune provi a fare qualcosa di realmente efficace contro l’inquinamento atmosferico». Manuel Draghetti, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, suona la sveglia alla giunta Bonaldi. Nei giorni scorsi, l’amministrazione aveva deciso di non aderire al protocollo regionale anti-smog, entrato in vigore lunedì. «Manca il coraggio e così non si va da nessuna parte – spiega l’esponente pentastellato –: vista la situazione drammatica dell’inquinamento in pianura padana e, di conseguenza, anche nel Cremasco, bisogna avere il coraggio di scelte decisive, anche se mi rendo conto che possano essere impopolari. Qualcuno dirà che Crema e i paesi del circondario da soli possono incidere poco sulla qualità dell’aria. Ma se ognuno non fa la sua parte le cose non miglioreranno mai. Siamo stati eletti anche per decidere a livello locale ciò che è meglio per tutelare la salute dei cittadini».
Dal primo ottobre la misura regionale vieta per tutto l’anno e nei feriali la circolazione dei mezzi con motori euro 0, 1, 2 diesel e euro 0 benzina dalle 7,30 alle 19,30. Gli euro 3 diesel si fermano sino al 31 marzo, sempre nei feriali dalle 7,30 alle 19,30. Il protocollo regionale è obbligatorio per i comuni che rientrano in fascia 1 e 2 (570 in totale), ovvero Milano e hinterland, i capoluoghi di provincia e molti centri dei territori di Monza Brianza, Varese, Como, Lecco, Brescia, Bergamo e Pavia. Crema, nonostante abbia più di 30mila abitanti, non è compresa nell’elenco. L’adesione è dunque volontaria.
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