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GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

Il Tar: "In un capannone non è possibile pregare"

La sentenza emessa a favore del Comune di Cantù riguarda da vicino anche Crema. «Se adibito ad uso commerciale, industriale o artigianale non può diventare luogo di culto»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

29 Agosto 2018 - 07:40

Il Tar: "In un capannone non è possibile pregare"

Il capannone di via Rossignoli a Ombriano finito al centro dell’attenzione

Un capannone adibito ad uso commerciale, industriale o artigianale non può diventare un «luogo di culto e preghiera» con l’ingresso di centinaia di fedeli in occasione di «feste religiose», perché ciò provoca un rilevante impatto urbanistico sulla città. Lo ha messo nero su bianco il Tar della Lombardia in una sentenza con cui ha confermato un provvedimento del Comune di Cantù (Como) col quale, nel giugno dello scorso anno, l’amministrazione aveva ordinato all’associazione culturale islamica ‘Assalam’ di non servirsi più di un immobile, finito al centro di molte polemiche negli ultimi anni, come moschea anche in occasione del Ramadan. Una sentenza che riguarda da vicino anche Crema. A partire dall’associazione (Assalam) che è la stessa. Per finire all’oggetto materiale della sentenza, ovvero il capannone. 

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