L'ANALISI
LA BATTAGLIA DEL PAPA'
25 Agosto 2018 - 07:58
Si muove anche il ministero della Giustizia nella battaglia legale messa in atto da Aziz Dahiche, operaio di origini marocchine da parecchio tempo residente nel Cremasco, per riavere il proprio figlio Walid di 10 anni, da quasi tre tenuto nascosto in Marocco dai nonni materni, dopo la separazione dei genitori. Nonostante gli sforzi del padre, al quale un giudice italiano e uno marocchino del tribunale di Khourigba hanno riconosciuto l’affidamento del minore, il bambino è ancora introvabile.
Nei giorni scorsi è partita una nuova iniziativa legale, l’ennesima, per cercare di sbloccare la situazione. A darne conto è l’avvocato Massimiliano Capra del foro di Cremona: "La procedura avviata nei mesi scorsi al tribunale dei minori di Brescia non ha avuto esito. Martedì 21 ho inviato una segnalazione all’autorità centrale del ministero della Giustizia, affinché possa intervenire e fare pressione sull’omologo organo marocchino. Noi, purtroppo, possiamo soltanto sollecitare un intervento". I tentativi fatti con le autorità giudiziarie del Marocco sono finora sempre andati a vuoto. "Il padre – prosegue l’avvocato – ha denunciato la sua ex moglie e madre del bambino, che vive in Italia, per il reato di abbandono di minore all’estero. La donna dovrà affrontare un processo, ma anche nell’ipotesi in cui fosse condannata, questo non costituirà un passo avanti nella consegna di Walid al papà".
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