L'ANALISI
15 Agosto 2018 - 08:07
ROMANENGO - La campagna (pre)elettorale, a Romanengo, è iniziata da tempo. Si esprime, soprattutto, attraverso manifesti. Il gruppo di minoranza attacca, quello di maggioranza replica. In un clima già abbastanza vivace si è inserito un gesto, che è all’esame delle autorità competenti, che lo sta surriscaldando. Mani ignote hanno imbrattato un manifesto del gruppo ‘La Rocca’, in piazza di Rauso, disegnando con una bomboletta spray tre simboli, che, per la minoranza e per l’Anpi, sono espressione dei fasci littori, mentre per il sindaco, nient’altro che scarabocchi ai quali non avrebbe saputo dare una interpretazione del genere.
Un manifesto dell’Auser, che pubblicizzava il servizio civile, è stato invece imbrattato con un adesivo con la scritta (in inglese) ‘La mia terra, la mia guerra, i rifugiati non sono benvenuti’. «Potrebbe sembrare una ragazzata, invece è un fatto grave» secondo Teodoro Scalmani dell’associazione partigiani, uno della vecchia guardia del Pci che ritiene che l’accaduto rappresenti una «palese provocazione fascista».
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