L'ANALISI
17 Maggio 2018 - 13:57
Guido Avaldi, Filiberto Fayer, Gloria Mencatelli, Cristiano Duva, Luigi Ablondi, Alessandro Baresi e Ermanna Derelli
CREMA - Decine di pazienti da fuori regione, in maggioranza calabresi, soprattutto negli ultimi mesi, da quando cioè il reparto di Urologia del Maggiore di Crema si è dotato di due nuovi strumenti diagnostici e chirurgici mini invasivi: la Rirs (ureterorenoscopia diagnostica e terapeutica) e la biopsia prostatica fusion, costati decine di migliaia di euro. Ad essi si sono recentemente aggiunti un cisto-uretroscopio costato 6.276,90 euro e una strumentazione endoscopica per 1.950 euro. Il primo è stato acquistato grazie al benefattore cremasco Angelo Gaffuri, ex paziente del reparto, il secondo grazie all’annuale sostegno del Rotary club Crema, «in ricordo anche del nostro socio prematuramente scomparso Gian Lorenzo Leidi, primario dell’Urogologia dell’ospedale» ha sottolineato il past president Cristiano Duva. Alla presentazione degli strumenti, oltre a Duva, al primario Alessandro Baresi e al senologo Filiberto Fayer, socio del Rotary Crema, sono intervenuti il direttore generale dell’Asst Luigi Ablondi e il resto dello staff dirigenziale. Il primario Baresi: «Pratiche diagnostiche e chirurgiche mini invasive richiamano molti pazienti da fuori regione».
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