L'ANALISI
CREMA
16 Maggio 2018 - 08:01
CREMA - Continua a tenere banco la vicenda della trascrizione all'anagrafe del Comune di Crema di due papà per due gemellini nati negli Usa grazie alla maternità surrogata. Sul tema, il sindaco Stefania Bonaldi ha inviato una lettera al nostro giornale alla quale il direttore, Vittoriano Zanolli, ha risposto.
Egregio direttore,
nelle mie dichiarazioni apparse sul quotidiano La Provincia l’altro giorno, manca un frammento, decisivo. Includevo lei tra coloro che in questi giorni si stanno sgolando su un tema che richiederebbe invece apertura, prudenza e spirito umanitario.
Due aspetti difficili da tenere insieme, sia per quei politici mediocri che campano speculando su questioni più grandi di loro, sia per quei giornalisti che arringano il proprio pubblico aggredendo amministratori responsabili, soprattutto quando sono donne, con l’arma dell’ideologia e del discredito.
Sarebbe facile dire che i due bambini oggetto della trascrizione, che tanto la fanno soffrire, valgono più di lei, ma non voglio essere scortese e mi accontento di dire che valgono almeno quanto lei, perché è esattamente ciò che penso, e dunque, in una fase di vuoto legislativo, mi preoccupo di tutelare i loro diritti, i medesimi che riconosco a lei.
La vita non è questione ideologica, almeno per la sottoscritta, e il diritto alla stessa non può essere perimetrato da personaggi folcloristici e perennemente fuori dalle righe, in tutti i sensi. Mi riferisco in particolare a chi viene sistematicamente ignorato dagli elettori, a Crema e altrove, ma che non smette di parlare di quel ‘popolo sovrano’ che lo precede di qualche secolo e difficilmente accetterà certe regressioni.
Quando la legge ci imporrà cosa fare, ci adegueremo, come sempre, a meno che essa stessa non violi dei diritti, nel caso prevarrà sempre la coscienza e il ricorso ad altre istanze del diritto, nel frattempo stiamo saldamente sulla sponda della difesa degli esseri umani, soprattutto quando sono così piccoli e inconsapevoli.
Ecco, direttore, non si metta sulla stessa china degli integralismi per i quali la vita è solo quella che passa attraverso il loro angusto setaccio, mi contesti quello che vuole, la leggo raramente, ma si avvalga sulle sole armi che la legittimano a occupare il posto che occupa, quello della ragione. Così, almeno credo, vorrebbe il suo azionista di maggioranza. Magari riponendo il suo sconfortante maschilismo ed evitando aggettivazioni che ad un uomo nella medesima situazione certo non attribuirebbe, cosa che farebbe onore a lei e alle donne della sua famiglia.
Ps. Visto il salto del frammento scomparso, cui facevo cenno all’inizio, posterò questa lettera, in versione integrale, anche sul mio profilo social. Non si sa mai.
Stefania Bonaldi
(sindaco di Crema)
RISPOSTA
Gentile sindaco, resto sconcertato nel constatare che lei non entra nel merito del contenuto del mio editoriale di domenica scorsa, mi attribuisce considerazioni e pregiudizi che mi sono totalmente estranei e muovendo da questi presupposti sbagliati offende, accusa, minaccia e sferra attacchi che non le fanno onore, se non altro per il ruolo che riveste. Mi legge poco, scrive, e forse proprio per questo prende lucciole per lanterne. Sono assolutamente contrario alla maternità surrogata che ritengo una pratica lesiva della dignità delle donne, che mercifica la gravidanza e la svilisce, degradando una prerogativa dell’universo femminile, che riduce a mercimonio. Per queste ragioni è infondata e risibile la sua accusa di maschilismo nei miei confronti. Sorvolo su allusioni e riferimenti personali, di cattivo gusto e ininfluenti in relazione al tema del quale discutiamo. L’utero in affitto è anche una pratica discriminatoria: se la può permettere solo chi ha soldi sufficienti per pagare. Di pari importanza, se non superiore, è per me la tutela del bambino al quale, ripeto, devono essere garantite le migliori condizioni d’avvio dell’esistenza.
Ho il beneficio del dubbio, quello che a lei manca, e rispetto chi la pensa in modo diverso da me. Rispondo a quello che lei chiama il mio azionista di riferimento, cosa che dovrebbe fare anche lei con quella parte significativa di elettori che sicuramente non condivide ciò che ha fatto, trascrivendo l’atto di nascita all’anagrafe di Crema, e alla quale ha chiesto il voto.
Ho postato la sua lettera in versione integrale sul sito del giornale laprovinciacr.it con la mia risposta.
Non si sa mai.
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